Déjà vu? - F.A.Q

Non ci si faccia ingannare dall’apparenza. Il nostro grande impegno è proprio quello di far capire agli utilizzatori che il SOL® sembra un déjà vu, ma non lo è.
In realtà, toccandolo con mano si scopre che sono i dettagli a fare la differenza. Anche il Locator visto da lontano sembra una banale cappetta. Il settore odontotecnico mediante sistemi cad-cam ha fatto passi in avanti: risolve moltissime imprecisioni derivanti dalle fusioni dei metalli. Rimangono ancora molte problematiche dovute all’impronta dentale. Sono gli errori procurati da transfer lunghi, resine di bloccaggio, sviluppo dei modelli di lavoro. Si sono prodotti sistemi pick-up, ma anche questi spesso inducono ad errore per dimensione, rotazione della femmina sul maschio, strappo del materiale costituente i dispositivi cappetta, stress dei materiali da impronta.

Dopo tanta ricerca, prove, prototipi è nato il SOL®.
Il SOL® fa la differenza grazie alla sua forma lobata e sinuosa: questo è il vantaggio che gli altri dispositivi non hanno. A livello realizzativo è estremamente complicato, come è complicata la realizzazione della cappetta complementare ad esso. Chi conosce le tecniche costruttive sa quanto è difficile ottenere precisione. Parliamo quindi di tolleranze studiate nel rapporto del SOL® con l’impianto ma di precisione assoluta dal piattello implantare in su.
La precisione si ottiene con grandi e costosi macchinari, con locali a temperatura controllata, con operatori competenti, ma senza sistemi e metodi di controllo non si ottiene precisione. I sistemi e i metodi di controllo richiedono tempo, e il tempo costa. Conoscendo tutto ciò e unendo l’idea innovativa della forma, ha preso vita il SOL®.
Il SOL® a differenza degli altri dispositivi, è perciò:

• Preciso
• Anti rotazionale
• Offre un appoggio sicuro alla sua cappetta-la sua forma permette alla cappetta di essere “raccolta” e non strappata dal materiale da impronta (che può essere anche un silicone)
• Può avere diverse altezze grazie alle interfacce dedicate, ma ha un grande vantaggio rispetto a tutti i dispositivi: è basso (può essere accolto nella dimensione di una protesi mobile che utilizzata come portaimpronta regala la possibilità di acquisire la dimensione verticale del paziente).
• Può far prendere l’impronta a bocca chiusa
• Si utilizza con un cucchiaio chiuso evitando la dispersione della compressione del materiale da impronta.
• In caso di protesi fissa su impianti con selle libere da denti in zona posteriore, attraverso gli accessori “OC” offre la possibilità di acquisire la relazione intermascellare senza dubbi tali da richiedere una seduta al paziente per la prova di un jig
• Può ricevere un provvisorio
• Può essere un tappo di guarigione e insieme un moncone provvisorio.
• In casi di protesi del tipo Toronto Bridge permette all’odontotecnico di lavorare direttamente sulla piattaforma implantare, dando più spazio, più estetica e risparmiando alcuni M.U.A.

• Il SOL® si adatta a tutti gli impianti?
  Si. Al momento è prodotto solo sugli impianti di maggior diffusione, con diverse altezze per emergere dallo spazio mucoso.
• Non è troppo piccolo?
  E’ basso per essere accolto entro le misure di una protesi mobile, affinchè questa possa essere utilizzata come portaimpronta, per garantire il controllo dell’occlusione. Con le varie interfacce può essere alzato ad hoc.
• In caso di utilizzo di più dispositivi nell’arcata, questi vanno fissati tra loro?
  No, non serve utilizzare resine, fili o altro. Tutte manovre inutili che inducono ad errore.
• Si deve organizzare un portaimpronta aperto?
  No, basta un cucchiaio del commercio chiuso, molto meglio se individuale, fatto dall’odontotecnico. In questo modo si ottiene un’ottima impronta della mucosa. Il portaimpronta aperto crea dispersione della pressione sul materiale da impronta.
• Ma, allora, non serve più che il paziente spalanchi molto per applicare i transfer?
  No, mani e cacciaviti passano comodamente.
• Non si deve più nemmeno tirare forte per togliere il portaimpronta?
  Assolutamente no. Tirare vuol dire correre il rischio di muovere i dispositivi dalla loro posizione nell’impronta. Inoltre, produce stress ai materiali. Un polietere è di per sé tenace, un silicone molto meno: non si deve aggiungere altro.
• Quale materiale si consiglia per rilevare l’impronta?
  Non ci sono indicazioni particolari, in quanto il rapporto che c’è tra la speciale cappetta e il SOL® garantisce l’anti rotazionalità, ma anche la facilità di disaccoppiamento delle parti. Va benissimo anche un silicone, diversamente dalla tecnica nota.
• C’è il rischio di perdere le viti durante l’utilizzo?
  No, la vite dei dispositivi dritto e inclinato è contenuta nel corpo-dispositivo e non esce.
• E’ uguale ai tanti dispositivi pick up in commercio?
  Assolutamente no. Con il SOL® non si producono alterazioni dei materiali costituenti il dispositivo e nemmeno stress al materiale d’impronta. Per quest’ultima ragione tra le varie indicazioni c’è anche il silicone.
• Come faccio ad essere sicuro che la cappetta calza sul SOL®?
  La cappetta calza in modo complementare alla forma del SOL®, tanto che non serve nessuno sforzo per l’inserimento, basta picchiettare dolcemente col dito sulla testa della cappetta.
• E’ meglio mettere un adesivo tra la cappetta e il materiale da impronta?
  Si raccomanda.
• La cappetta riporta sempre la posizione?
  Il SOL® possiede una cava nello spigolo superiore che serve a ricevere il lobo interno della cappetta. Si accoppiano in un’unica posizione. La forma dei componenti equilibra la centratura.
• Eppure, a guardarlo, il SOL® sembra un dispositivo pick up qualsiasi, non c’è novità.
  Anche il Locator, inizialmente, era considerato una semplice cappetta: speriamo di avere lo stesso successo. Basta averlo tra le mani, provare in che modo avviene l’accoppiamento ed è tutto più chiaro.
• E’ vero che permette di rilevare anche la relazione intermascellare del paziente?
  Con l’utilizzo degli accessori OC-SOL, OC-MED e OC-VAR è particolarmente indicato nei casi di selle libere da denti nei settori posteriori, dove spessori eccessivi di siliconi o cere in genere impediscono una rilevazione precisa del morso. Il SOL® impedisce ogni movimento agli accessori che vengono uniti con sistema ad incastro fino a lasciare 2 mm di spazio nei confronti dell’arcata antagonista. Questa misura permette a un silicone da occlusione di trasferire precisione.